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YOGABÓNDATI

YOGA IN ACQUA

L’acqua è uno dei miei elementi preferiti ed è anche il nostro principale elemento naturale. Unendo la millenaria disciplina dello Yoga all’ambiente acquatico abbiamo l’opportunità di regalare a mente, corpo e spirito enormi benefici.

X.1 Wogati

Il mio Yoga in acqua si chiama Wogati, e consiste in corsi privati e di gruppo che danno a chi si iscrive la possibilità di sperimentarsi in un ambiente diverso. Come per Yogabóndati anche Wogati e la sua semantica individuano chiaramente ciò di cui stiamo parlando: il nome si compone di W(ater) (‘acqua’), (Y)oga e, come sempre, Ti(ziana). 

Wogati si pratica in piscina, al mare o nel lago, dove l’acqua abbia altezza massima di 110 cm, ed è ideale per tutti. Chi è alle prime armi e non ha confidenza con l’acqua pratica inizialmente Wogati in posizione eretta e alla parete; chi invece è giù allenato può praticare in galleggiamento o in apnea.

Una lezione tipo ha la durata di un’ora e, come per la pratica tradizionale, comincia dal centramento, cui seguono una serie di esercizi di riscaldamento per preparare la muscolatura e renderla elastica. In seguito, vengono praticati degli Asana che aiutano i muscoli ad allungarsi e le articolazioni a sciogliersi; si passa poi agli esercizi di Meditazione, che favoriscono il rilassamento di corpo e mente. Infine, si agisce sul respiro con esercizi di eutonia e Pranayama specifici. 

Chi mi conosce sa che amo esercitare l’inversione della gravità: nel caso di Wogati, si può sperimentare anche l’assenza di gravità per allenare e rasserenare contemporaneamente e in maniera efficace corpo e mente. Spesso sembra difficile rimanere a galla, ma durante gli esercizi la mente è più distesa e concentrata e riesce a comandare meglio i muscoli, e di conseguenza anche il galleggiamento. L’acqua è un elemento contenitore di svariate energie, e in essa gli Asana dello Yoga, anche quelli più complicati e complessi, possono essere eseguiti con maggiore facilità e naturalezza.

Inoltre, il massaggio dell’acqua aiuta a eliminare le tensioni e a combattere lo stress. Il corpo ha un carico quasi nullo: così si riesce ad avere maggior consapevolezza del respiro, a rilassare meglio la spina dorsale e a mantenere più a lungo gli Asana.

X.2 Sup Yoga

Lo Yoga sul paddle, generalmente noto come Sup Yoga (Stand Up Paddle Yoga), è la pratica dello Yoga su una tavola da Stand Up Paddling, molto simile a una tavola da surf.

Le mie lezioni di Sup Yoga si tengono generalmente al lago, e più precisamente sul lago di Pusiano, sul lago di Lecco e sul lago del Segrino, dove, oltre a quello con l’acqua, è preponderante il contatto con la Natura; ma si possono serenamente svolgere anche in un ambiente più protetto, come quello della piscina. Per una maggiore connessione fra noi stessi e l’ambiente che ci circonda, consiglio sempre di svolgere queste lezioni, di solito individuali, all’alba o al tramonto. 

Nel Sup Yoga, i muscoli più coinvolti sono gli stabilizzatori, cioè il core, l’apparato muscolare della parte inferiore del tronco: addominali, paravertebrali, estensori e flessori dell’anca, muscoli fondamentali per l’equilibrio. Questa pratica aiuta a ottenere un corpo tonico e una migliore postura.

Da inesperti, si possono dapprima provare gli Asana più semplici e passare poi a quelli più complessi. E se si perde l’equilibrio… nessuna paura! Si finisce semplicemente in acqua!

Con lo Sup Yoga possiamo accompagnare il nostro corpo a migliorare le forze e l’equilibrio, facendo lavorare efficacemente tutti i distretti muscolari. Ad ogni pratica si fa in genere seguire un rilassamento finale sulla tavola in Shavasana, per lasciarsi andare completamente e affidare il corpo alla sospensione, amplificando il potere dei sensi per un’esperienza unica di rilassamento e di rigenerazione completi.

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